Quello che vi racconto oggi, è una cosa davvero accadutami qualche anno fa, per l'esattezza il 9 luglio del 2006...
Non stavo bene in quel periodo, fisicamente e emotivamente... non ero felice.
Ero malato, prendevo medicine... tante medicine... ed ero stanco, tanto stanco di vivere e di soffrire...
Una
mattina mi svegliai... erano le 5 di mattina. Il dolore era in tutto il
corpo... insopportabile... mi tormentava da settimane...
Mi
alzai barcollando a prendere le medicine che mi avevano dato, per
calmarlo; aprii la confezione e rimasi là, con la pastiglia in mano.
"Non si può vivere così..." pensai.
Avrei
voluto gridare tutta la mia rabbia contro Dio! Un Dio che mi puniva
senza motivo! Un Dio che non mi considerava, che se ne infischiava di
me! E... diamine, decisi di farlo davvero! Pensai alla grande croce di
pietra che qualcuno aveva messo in cima alla montagna...
Prima
che me ne rendessi conto, le medicine erano nella spazzatura e io ero
sul sentiero. In principio provai a correre, ma la salita era dura e fui
costretto a camminare. Il dolore mi faceva impazzire, l'aria fredda e
pungente mi feriva la gola e i polmoni... le gambe tremavano nello
sforzo.
"Adesso mollo." Mi dicevo. "Faccio ancora 100 metri e torno indietro."
Ma poi, fatti quei cento metri, mi dicevo "Arrivo fino a quel sasso, fino a quell'albero..."
La
luce aumentava... qualche uccellino si fece sentire tra gli alberi. Il
sentiero si apriva sulla valle, di tanto in tanto e io osservavo le case
e i villaggi farsi sempre più piccoli, mentre continuavo a ripeterrmi
"Ancora un passo e mi fermo, ancora un passo..."
E
così continuai a salire... Bruciavo di febbre, la saliva si era fatta
spessa e non riuscivo più a deglutire, il cuore mi martellava nelle
orecchie, nella gola, nella schiena, ovunque... Ma io non ascoltai.
Avanti
e avanti... un passo alla volta. Passai l'ennesima curva, superai
l'ennesima salita ripida... Non so quando accadde, ma ad un certo punto,
seppi con assoluta certezza che non sarei tornato indietro. Sarei
arrivato in cima. Smisi di ripetere il mantra "torno indietro, torno
indietro"...
Sentivo
qualcosa di diverso in me, sentivo una forza nuova e sconosciuta che
spingeva le mie gambe. La stanchezza era svanita e io mi sentivo
leggero. E corsi... corsi dimentico di tutta la strada che avevo fatto
fino a quel momento.
Arrivai
sulla cresta della montagna, ormai la cima era alla portata dei miei
occhi... e proprio in quel momento, il sole fece capolino tra le
montagne e mi illuminò! Un branco di cervi fuggì, sentendomi arrivare e
io mi sentivo forte, veloce come loro, mentre le gambe mi spingevano
verso l'alto. Gli ultimi cento metri li feci quasi volando!
Mi
fermai ansante ai piedi della grande croce. Un cielo enorme, azzurro,
si stagliava su di me, illuminato da uno splendido sole. I paesi, le
valli, la mia vita, i miei problemi, erano piccole cose lontane sul
fondo: ero in cima al mondo!
Avevo
percorso 12 chilometri, con 1000 metri di dislivello... erano passate
due ore, dal mio terribile risveglio. E mi avevano detto di evitare gli
sforzi...
Mi
resi conto solo allora di sentirmi bene, come non mi ero mai sentito
prima: di non provare più dolore, né disperazione, né paura. Allargai le
braccia, inspirando a pieni polmoni e urlai, non più di rabbia, ma di
gioia! E il mio grido riempì il cielo e rimbombò tra le valli!
Guardai la grande croce e chiesi a Dio
"Perché tutta questa fatica? Non potevi farmi stare bene e basta?"
La risposta mi venne in mente da sola.
"No,
non potevo. Se tu fossi stato bene non avresti mai voluto urlare contro
di Me, non avresti attraversato sentieri, boschi, dirupi per venirMi a
cercare. Non avresti mai visto il mondo addormentato, la foresta, il
sole all'alba che ti illumina, non avresti mai visto i cervi. Invece,
affrontando il tuo dolore, hai scoperto la tua forza, la tua volontà,
hai superato tutti i tuoi limiti pur di sfidarMi. Hai lasciato i tuoi
dolori in fondo alla valle e hai scalato la Montagna!"
Esistono molteplici vie verso l'unica verità esistente. Esistono tante vie quante le persone che esistono. La salita è dura, certe volte è tosta veramente, le umiliazioni che si subiscono, i passi falsi che si fanno, gli errori che si commettono concorrono a farci crescere, salendo salendo ci sentiamo come te in cima al mondo. Ed è così che deve essere. Per certe persone la salita è più difficile, certe volte è più lunga ma alla fine si arriva tutti in cima. Chia'
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