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lunedì 24 marzo 2014

La nostra più grande ricchezza

Oggi sono triste: il motivo è molto semplice.


Ora... non posso non pensare che ci sia qualcosa di profondamente sbagliato in questo. E dopo tante lotte, tanto parlare, tante corse, non posso fare a meno di pensare che siamo tutti responsabili per questo.

Non voglio entrare nel merito dei motivi che hanno spinto questo giovane ad un gesto così estremo... ciò che mi inquieta di più e la lista delle priorità, la lista delle "ricchezze" che abbiamo.

I giornali valdostani, a grandi lettere, oggi titolano e srotolano fiumi di inchiostro per il film "The Avengers"... in secondo piano, relegato a poche righe, una terribile tragedia che ci priva di un giovane concittadino.

Già... ha più valore un film per noi, della vita di un giovane pastore delle montagne. Tante cose hanno più valore... il tempo che non c'è mai, il lavoro, la politica, lo sport.

Quand'è che abbiamo smesso? Quando abbiamo smesso di ascoltare i nostri giovani? In quale secondo di quale maledetto giorno di quale fottutissimo anno nella nostra scala dei valori le persone sono finite all'ultimo posto?

Sì, perché è questo il punto. Nella nostra lista dei valori, nella nostra scala di "ricchezza"... le persone non ci sono più.

L'egoismo è il grande protagonista della nostra giornata: gli altri... piccoli pensieri relegati in pochi minuti, in qualche sms, nei "like" di facebook.

Abbiamo lasciato soli i nostri giovani: li abbiamo lasciati senza guida. Ci siamo fatti distrarre, sconvolgere, da una vita che neppure noi sappiamo più gestire e abbiamo consegnato le persone più deboli della nostra società in pasto ad un mondo che vuole solo farli a pezzi. Noi stessi siamo persi, senza più una direzione... Colpevolmente persi e senza direzione.

I ragazzi e i bambini guardano a noi adulti: ci osservano, ci copiano. Ciò che vediamo in loro è lo specchio di ciò che noi siamo. Vediamo nelle nuove generazione confusione, infelicità, solitudine... e non ci rendiamo conto di osservare il nostro stesso riflesso.

Certo, la vita è difficile... certo che un po' di pace e riposo tutti quanti ce la meritiamo... ma forse è giunto il momento che noi adulti ricordiamo una parola che forse abbiamo dimenticato

RESPONSABILITA'!!

Forse è ora che riprendiamo il timone di questo mondo impazzito: forse è ora che alziamo il culo dai nostri comodi divani e che raddrizziamo questa nave alla deriva. Perché se in una regione che viene chiamata "isola felice" un ragazzo con tutta la vita davanti non vede altra via d'uscita che la morte, allora mi viene più di un sospetto che abbiamo sbagliato qualcosa. Mi viene da pensare che se il mondo va male forse sta a noi rimetterlo a posto.

Questo ragazzo che si è tolto la vita è un simbolo... il simbolo di una gioventù che ci cerca e non ci trova. Il simbolo di una gioventù che chiede la nostra guida e si ritrova sola. Il simbolo di una gioventù che non ci chiede per forza una risposta, ma solo che ci fermiamo e se non altro ne ascoltiamo le domande.

Non è il primo giovane che si toglie la vita nella nostra "isola felice" e temo che non sarà l'ultimo... ma non è una cosa che sono disposto ad accettare!

Perché in una società la ricchezza più grande sono le persone: e le persone più "ricche" sono i giovani. E noi stiamo abbandonando e perdendo la nostra ricchezza più grande e questo deve finire!


Marcello Jeantet, al centro col cappellino, il giorno in cui la 'sua' Guerra vinse il bosquet nell'eliminatoria delle batailles

lunedì 17 marzo 2014

Rassegna comunitaria Evançon dimezzata

Il 29 marzo, a Montjovet, si svolgerà la rassegna comunitaria bovina della comunità Evançon.

Gli allevatori si riuniscono, presentando i loro capi migliori: occasione di festa, di ritrovo, di qualche soddisfazione, dopo tanti sacrifici.

Sarà questa una rassegna ridimensionata: ridimensionata dalla crisi economica, certamente, ma anche dalla malagestione di un governo regionale che promise mari, monti e soldi, un anno fa, in vista delle elezioni di maggio, ma che, una volta ottenuta l'elezione, di quelle promesse si è bellamente dimenticato.

E così, i fondi per le rassegne dell'anno passato (2013), sono arrivati solo il 23 gennaio di quest'anno, a seguito di una durissima battaglia in consiglio regionale, portata avanti dalla minoranza. Colpa del patto di stabilità, certo...
 
Fondi, sì, ma pochi. E così, gli allevatori della comunità Evançon si vedono costretti a ridimensionare la manifestazione: e mentre per l'anno scorso sono state rimborsate le spese di trasporto per due capi, quest'anno il rimborso riguarda solo il capo adulto. Quindi molti agricoltori rinunceranno a portare il manzo alla rassegna.*

Altro taglio riguarda i premi: non più i campanacci, consegnati da impettiti e orgogliosi uomini forti della regione, ma semplici ceste di prodotti tipici.

E saranno pagati i contributi all'Arev per le manifestazioni del 2014? Nessuno lo sa. Attenderemo fiduciosi.
 
La speranza è che gli allevatori valdostani abbiano finalmente capito con chi hanno a che fare e che non vogliano più farsi sedurre da finte e vuote promesse elettorali.
  


*Il regolamento Arev prevede che ogni allevatore porti in rassegna un capo adulto (3 anni, 4 e oltre anni) e un manzo fino a 2 anni.