Ogni
terra ha le sue storie, le sue leggende tuffate in ricordi antichi,
tramandati di generazione in generazione. I racconti, la trasmissione
orale di memorie, è qualcosa di eccezionale; ogni persona che la
racconta, aggiunge qualcosa, arricchisce, inventa... Certo, la verità si
perde, il ricordo originale viene stravolto, ma questo "arricchimento",
ha permesso ad alcuni racconti meravigliosi di giungere fino a noi.
La
Valle d'Aosta non fa eccezione: oltre ai soliti santi, maghi, streghe,
diavoli, draghi e tutto il cucuzzaro di mostri ed eroi classici, vi sono
alcune perle, animali leggendari sconosciuti ai più, ma decisamente
bizzarri e degni di nota.
Partiamo dal più famoso: chi vive nei dintorni della Valle d'Aosta lo conosce. Il suo nome è Dahù: che potete trovare addirittura su Wikipedia!
Al
Dahù sono intitolati alberghi, gare di corsa in montagna e di mountain
bike, rifugi e ogni altra cosa possa attirare turisti. Ognuno ha la sua
particolare descrizione su questo bizzarro essere: tutti però sono
concordi su quella che è la sua caratteristica principale, ovvero quella
di avere le zampe di un lato del corpo più corte. Questo gli consente
di stare comodamente in piedi sul crinale della montagna: vantaggio, che
tuttavia gli può causare qualche imbarazzo. Sentite infatti, qual'è il
miglio metodo (copio incollo da wiki), per catturare un Dahù.
"La tradizione vuole che esista un sistema molto facile ed efficace per
catturarlo: bisogna sorprenderlo alle spalle e urlare ad alta voce
"DAHU", e quindi l'animale, molto curioso di sua natura, si gira per
vedere chi lo ha chiamato e - trovandosi improvvisamente con le zampe
più corte sul lato a valle - si gira e cade. Pare, secondo alcuni, che
la cattura del Dahu dia i migliori frutti se fatta di notte, in
compagnia di una ragazza."
Donne! Non esistate! Fatevi avanti e partiremo di notte sui pendii della mia mitica terra, a caccia di Dahù!
ps: secondo i racconti del mio villaggio, alcune specie di Dahù avrebbero addirittura le ali!
Ma proseguiamo nella rassegna degli animali Valdost(r)ani.
Molto
meno conosciuto, assolutamente "Made in Aosta Valley", non posso non
fare riferimento al "Grep". Qui il tono cambia decisamente: non siamo
più nell'ambito del curioso, coccoloso e mite Dahù. Il Grep è
decisamente un mostro, di quelli da notte del terrore.
Non
si ha idea di come sia questo mostro: nessuno è mai sopravvissuto ad un
suo incontro. Abita gli spazi angusti dei "Ru". I Ru sono dei canali,
scavati nel medio-evo per portare l'acqua ai villaggi ed è proprio lungo
questi canali che il terribile Grep, provenendo dai fiumi, ha raggiunto
i villaggi. Tutto ciò che si sa del Grep è questo, che ha dei terribili
artigli, con cui ghermisce i bambini incauti che si avvicinino troppo
all'acqua... Eh sì, il Grep è un rapitore di bambini: e cosa faccia loro
dopo averli catturati è un mistero.
Nel
mio comune, sono ben due i canali: il "Ru Herbal", canale inferiore e il
"Ru d'Arlaz". Ognuno col suo terribile Grep. Eppure, a contrastare
questa forza del male, esiste per fortuna una forza del bene: sul dirupo
roccioso che domina il comune di Challand Saint Anselme, è ben visibile
una figura. Osservando il dirupo da lontano, soprattutto quando il sole
la colpisce, è possibile distinguere chiaramente una bianca figura di
donna: conosciuta come la Madonna di Orbeillaz (il villaggio in cui
passa il Ru d'Arlaz), si dice che vegli sui bambini che vivono sotto il
suo sguardo.
Infatti,
non si è a conoscienza, a memoria di uomo o di racconti o di carte, che
nessun bambino nei villaggi di Orbeillaz e Pesan (il villaggio
inferiore attraversato dal Ru Herbal), sia mai stato rapito dal Grep.
Ora,
la storia del Grep me la raccontava mia nonna quando ero piccolo
piccolo, per far sì che non mi avvicinassi incautamente al canale: ma io
ci caddi lo stesso... I canali, i Ru, ora passano coperti attraverso il
paese, ma una volta erano scoperti e il sentiero di terra battuta li
costeggiava senza alcuna protezione: i bambini giocosi e vivaci,
correvano qua e là liberi tutto il giorno.
Quindi quella del Grep è solo una storia raccontata per tenere i bambini lontani dal pericolo... forse...
ps:
con mio padre e mia sorella, ho scalato il dirupo su cui si vede la
figura femminile e ho raggiunto proprio la "figura". Cosa vi trovammo,
però, è un'altra storia, che forse un giorno racconterò ;)
pps: farò una foto alla "figura" e la posterò qui. abbiate pazienza, ora non trovo la foto che avevo fatto tempo fa.
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